Intervento del Presidente del Comites Bruxelles Commissione parlamentare – Italiani all’estero

Audizione informale del 23 giugno 2020 presso la Commissione parlamentare per gli italiani all’estero, intervento di Raffaele Napolitano, Presidente del Comites di Bruxelles.

Signor Presidente, Onorevoli,

vorrei ringraziare per l’opportunità che mi è stata data d’intervenire in questa audizione dedicata agli Italiani all’estero. Abbiamo già avuto modo di ascoltare gli interventi autorevoli del Segretario Generale e di vari Consiglieri del CGIE e di colleghi dei ComItEs europei. Vorrei approfittare di questo spazio per concentrarmi su alcuni temi che potrebbero nutrire la vostra riflessione sull’architettura della rappresentanza degli Italiani nel Mondo. 

Permettetemi di rilanciare la proposta dell’On. Piero Fassino, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, “dotare il Parlamento di uno strumento che faccia riferimento alle complesse problematiche, in un mondo sempre più interconnesso, legate alla nostra presenza nei diversi paesi. Negli ultimi 30 anni c’è stato un processo di evoluzione della presenza italiana nel mondo che ha allargato il profilo. I flussi classici stanno calando ma sono cresciuti quelli della mobilità che hanno portato tanti italiani a collocare attività e vita altrove. Questo comporta un approccio più largo con un profilo più globale”.

Credo sia innanzitutto necessario ricordare gli sforzi già posti in essere per migliorare l’apertura e la trasparenza dei ComItEs, che dovrebbero e potrebbero essere potenziati, magari con strumenti nuovi, che possano completare ed integrare gli attuali dispositivi. Sebbene le assemblee dei ComItEs siano aperte al pubblico e chiunque possa partecipare, ritengo sia fondamentale aprirsi di più alle comunità ed è indubbio che, ad esempio, mettere on line i dibattiti faciliterebbe l’accesso dei connazionali. La recente pandemia – e questa audizione per via telematica ne è cartina di tornasole – nel suo essere tragicamente difficile ci ha mostrato le potenzialità degli strumenti legati alle nuove tecnologie. Ispirandosi alle scelte dell’Unione Europea, facciamo tesoro di quanto abbiamo appreso in questo triste periodo per migliorare.

Il recente incontro online tra i Comitati europei, che abbiamo voluto chiamare “LA FABBRICA DELLE IDEE” ci ha fornito varie piste di riflessione, a partire dalla proposta del ComItEs di Bruxelles di mettere a disposizione degli altri Comitati il proprio sito internet, per avere più forza insieme e dare più forza alle le nostre idee, creando una finestra interattiva, assieme al CGIE, per gli oltre 3 milioni di Italiani in Europa. Un primo passo che potrebbe essere potenziato e migliorato con una progettualità destinata in modo specifico al fare rete e al comunicare.

Ho citato il recente esempio di Webinar partecipativo. È stata la prima volta che si è fatto qualcosa di simile in Europa, per dare voce anche a coloro che spesso non hanno la possibilità di esprimere il loro parere – non avendo strumenti adeguati. L’idea, sicuramente da ripetere, è quella di mettere insieme pareri e spunti sulla riforma dei Comites e della rappresentanza all’estero, da sottoporre poi al Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone. Uno strumento nuovo ma fondamentale per aprirsi alle comunità ed agli organi che le rappresentano.

Come ricordato dal Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, “i ComItEs devono diventare un punto di riferimento, ed il loro ruolo va rafforzato con responsabilità territoriali forti.” Questo significa un consolidamento della rete esistente, attraverso strumenti e prerogative adeguate. E significa anche identificare forme di sostegno e finanziamento che rendano questa rete più rispondente alla presenza delle nuove realtà dell’emigrazione ed a quella delle istituzioni italiane all’estero, nel pieno spirito seguito dai recenti provvedimenti del Governo in merito al rafforzamento del Sistema Paese. Un’ulteriore semplificazione, accompagnata dalla digitalizzazione dei servizi consolari e di quelli degli Enti per gli Italiani nel Mondo non può prescindere dall’aggiornamento della legge istitutiva, che sarebbe logico avvenisse prima di avviare l’iter preparatorio alle votazioni dei ComItEs, che dovrebbero svolgersi con nuove procedure, coinvolgendo il maggior numero possibile di elettrici e elettori.

Credo sia necessario strutturare in maniera organica la collaborazione con le Istituzioni consolari, snellendo la burocrazia ed aumentando la visibilità dei Comitati, magari informando della presenza e del ruolo dei ComItEs sin dall’iscrizione all’AIRE dei connazionali.

Sarebbe credo anche opportuno accompagnare tale intervento informativo con una campagna di comunicazione specifica sui ComItEs e sull’AIRE stessa, per sfatare ad esempio una serie di leggende metropolitane che portano ad esempio a sovrapporre residenza fiscale e giuridica, a confondere sulla permanenza del diritto ad un’assistenza sanitaria nel paese ospite e quando si rientra temporaneamente in Italia, insomma a limitarne le iscrizioni e quindi il ruolo. Senza contare, ovviamente, il necessario aggiornamento delle liste l’AIRE e la loro sincronizzazione con il registro elettorale.

Lo stesso funzionamento dei ComItEs andrebbe rivisto, con un piano formativo per i nuovi Consiglieri e nuovi criteri di partecipazione al voto, senza tralasciare regole di funzionamento che consentano ai ComItEs di lavorare meglio ed in migliore sinergia con il tessuto associativo sul territorio, premiando quindi l’attività delle associazioni così come la legge istitutiva del CGIE ha voluto fare, riconoscendo proprio alle associazioni un ruolo specifico.

Permettermi di ricordare quanto detto dall’On. Fassino, ovvero quei 60 milioni di donne e uomini d’origine italiana nel mondo, che pur non appartenendo direttamente al primo pubblico di riferimento dei ComItEs, sono ambasciatori di italianità dei quali il Paese potrebbe farsi vanto.

Avviandomi a concludere, e rinnovando i ringraziamenti per il lavoro di questa Commissione, invito ad una riflessione anche sulla distribuzione dei fondi, in cui potrebbe essere inserito anche il criterio qualitativo, oltre a quello della grandezza della circoscrizione, legando inoltre il lavoro dei Comitati allo sviluppo di “linee guida” riguardanti la comunità italiana all’interno del Sistema Paese.

Occorre essere protagonisti allo stesso livello delle altre istituzioni rappresentative, creando, fra l’altro, una rete dei Comites Paesi. Rivalutando il ruolo dei ComItEs ed inserendo i Comitati in quei dispositivi di promozione del Paese, per conciliare le necessità dell’emigrazione recente con quelle dei loro predecessori facendone beneficiare l’Italia.

Ripensando a come strutturare il dialogo tra i ComItEs e le Ambasciate ed i Consolati, facendoli entrare a pieno titolo nel “Sistema Italia”, ma anche istituzionalizzando il rapporto tra i Parlamentari eletti all’estero e la rete  Comites/CGIE, rimuovendo la proposta incandidabilità alle elezioni politiche dei membri di Comites e  CGIE e riflettendo ad una sperimentazione del voto elettronico all’estero.

PS : tenendo conto dell’esperienza del Governo Francese nel 2012 provarono per i francesi all’estero e non fu un successo per quanto riguarda la messa in sicurezza della procedura del voto, tanto è vero che fecero marcia indietro.

Lavorando e mettendo a disposizione di tutti una serie di evoluti strumenti che già esistono – come abbiamo fatto a Bruxelles con la creazione di sito internet che si è aperto agli altri Comitati – e con la creazione di una rete, di una piattaforma, una moderna “Piazza delle idee” per scambiare informazioni e promuovere lo scambio di buone prassi tra i Comites.

2 esempi:

Il c.d. Decreto Rilancio ha introdotto nuove importanti detrazioni fiscali che riguardano le spese sostenute per interventi di efficientemente energetico (l’Eco bonus). Tra le sollecitazioni che vi trasmetto, vi anche quella di riflettere a come trasformare tale incentivo in voucher per gli Italiani all’estero che ne facciano richiesta. Per limitare le discriminazioni tra cittadini e migliorare la risposta del nostro Paese.

Allo stesso modo – e considerando quanti Italiani in Europa rientrerebbero con piacere ed orgoglio nel proprio paese durante le prossime, difficili, vacanze – come rendere fruibile anche per gli Italiani all’Estero il Bonus vacanze previsto dal sempre dal Decreto Rilancio?In buona sostanza, ripensare al funzionamento dei Comitati, alla luce dei nuovi mezzi tecnici che permettono di amplificare la nostra presenza, al ruolo dei ComItEs nel quadro globale degli organismi rappresentativi, per poter rappresentare al meglio le comunità italiane all’estero nei prossimi vent’anni. 

Per riassumere, la sfida per i ComItEs è quella di “innovarsi”, per il Parlamento, il MAECI ed il Sistema Paese, è quella di mettere i Comitati in grado di servire la comunità sulla base delle esigenze della comunità stessa.

Questo è quanto ci impegniamo a fare. Questo è quello che vi proponiamo per sostenere in nostro impegno.

 

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