Replica all’articolo su L’Espresso
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito della sua azione di sostegno dei connazionali all’estero e di supporto ad iniziative volte alla diffusione della lingua e cultura italiane all’estero, dispone di linee di finanziamento dedicate. Il MAECI, nello specifico, stanzia ogni anno centinaia di migliaia di Euro per sostenere azioni culturali (musica, spettacolo, arte, letteratura, cinema), per raccontare la storia dell’emigrazione italiana, promuovere la lingua e cultura, creare e rinforzare nuove forme di comunicazione (radio, stampa, canali web…), o assistere i connazionali nei difficili momenti della pandemia. Con un’attenzione particolare ai giovani.
Uno dei compiti istituzionali dei COMITES è di diffondere l’esistenza di tali possibilità di finanziamento sul territorio e, una volta ricevuta una proposta dalla comunità, spetta al ComItEs valutare e fornire al Ministero un parere non vincolante. Qualora la proposta sia approvata dalle autorità competenti, è il ComItEs responsabile della gestione dei rapporti – anche economici – con i proponenti e della rendicontazione finale al Ministero. Trattandosi di soldi pubblici, la gestione ed il controllo sono sottoposte a regole e procedure rigorose ed a periodici ed approfonditi controlli della Farnesina attraverso la rete consolare. Il rispetto delle regole contabili e di rendicontazione e la loro corretta applicazione è responsabilità dei ComItEs. I Comitati lavorano sempre in regolare contatto con gli organi Consolari, con la Farnesina e con gli autori dei progetti, nel rispetto del proprio ruolo istituzionale e dalle proprie responsabilità: buona gestione finanziaria, uguaglianza di trattamento, certezza del diritto e semplificazione.
In questo contesto, il progetto di costituire una rete di giovani italiani all’estero, lanciata dal CGIE tramite l’organizzazione del Seminario di Palermo nel 2019, ha avuto – da subito – il convinto parere positivo e la fattiva collaborazione del ComItEs di Bruxelles, Brabante e Fiandre. Da quel percorso, lanciato dal CGIE e stimolato dal Comites, a Bruxelles nacque la Regib.
Il Comitato belga ha infatti investito molto nel « Progetto di Palermo » (finanziando con risorse proprie la partecipazione di due delegati) e continua ad impegnarsi in tutte quelle iniziative del mondo giovanile che ad esso s’ispirano. Ai componenti proponenti i progetti non è mancata la consueta assistenza e collaborazione del ComItEs, per spiegare regole e procedure, per accompagnare le varie fasi della progettazione e della gestione finanziaria. Regole semplici ma inderogabili, trattandosi di denaro pubblico.
Il ComItes di Bruxelles ha incoraggiato ripetutamente la Regib a fare alcune modifiche alla propria agenda in modo da renderla in concreto più vicina ai propositi del seminario di Palermo. La Regib ha ritenuto di non poter accogliere tale richiesta, preferendo svolgere un proprio percorso.
Il rispetto delle regole è un punto fondamentale , ed è per questo spiegate con dovizia di particolari dal ComItEs, dalle realtà diplomatiche locali e del Ministero degli Esteri stesso in varie riunioni, Ed obbligando di fatto il ComItEs, di concerto con la Farnesina, ad assumere posizioni ferme. Come d’obbligo e nel rispetto innanzitutto della legge e poi dei tanti altri attori, giovani o meno, che s’impegnano ogni giorno a fare le cose “a modo”, a rispettare le regole, dedicando la loro creatività al bene della collettività.
Questo ComItEs ribadisce che tutte le iniziative del mondo giovanile che abbiano come obiettivo una maggiore inclusione sociale delle comunità italiane all’estero, una migliore promozione della lingua e della cultura italiane, il rafforzamento della rete delle rappresentanze degli italiani all’estero – per il quale l’azione dei giovani gioca un ruolo fondamentale – continuano e continueranno ad essere esaminate e supportate.